lunedì 5 ottobre 2009

Almaycuerpo


Mi sento come un riccio, scusate... sto cercando di cominciare di nuovo, di riformattarmi in un certo senso, con scarsi risultati per il momento.
Lasciata Roma da un mesetto devo ancora riuscire a tornare. E le persone e le cose cominciano a mancarmi sul serio.
Reagisco in un modo infantile, che in un certo modo mi ricorda la crisi della protagonista di Reality Bites, solo che io non ho Ethan Hawke e Ben Stiller che si contendono il mio amore ; )
Forse e' lo spettro di fermarmi, il peso delle aspettative che sento su di me, il desiderio che una parte di me ha di assestarmi e raggiungere obiettivi comuni e rassicuranti. Un lavoro stabile, una casa. E il fatto che per il momento non sembra che io abbia ottenuto molto.
Sono approdata al punto di origine, inevitabilmente, e sento che tutto mi sta stretto, che tutto non torna. E davvero non so da che parte cominciare.
O meglio so da cosa cominciare ma apparentemente i tentativi che faccio non stanno dando risultati...
Ho voglia di orizzonti infiniti, di giornate sonnecchianti in spiaggia, di risate e abbracci, idee, chitarre, schiuma e tutto quanto voi possiate identificare con l'idea di bello e coccoloso.
Si, forse ho solo bisogno di coccole.
Pero' ho ripreso a fare delle foto, a leggere e a prendere appunti.
Ieri sono stata alla Festa del Mosto, in una delle isole vicino a Venezia. E' una sagra di paese, che celebra l'inizio della vendemmia con una festa e una regata di voga alla veneta (ho messo alcune delle foto nella mia nuova pagina di flickr almaycuerpo http://www.flickr.com/photos/43288249@N06/show/). La laguna e i suoi odori restano sempre grande fonte di ispirazione, per i colori, i ricordi legati alla mia infanzia. Ho reincontrato un vecchio contadino, amico di mia sorella, che vendeva i suoi ortaggi. Era una faccia interessante e segnata dalla vita, mi pento di non avergli scattato delle foto. Ma forse sarebbe stata un'intrusione eccessiva.
Sto leggendo molto. Sto facendo fuori poco alla volta tutti i libri arretrati, miei, di mio fratello e di mio padre.
Ho finalmente finito Le vie dei Canti di Bruce Chatwin e Patagonia Express di Luis Sepulveda. Sono stata invasa da fiumi di emozioni, ricordi e idee. Il secondo libro parte da un incontro tra Chatwin e Sepulveda cosa che io non sospettavo e che ha creato un inaspettato filo conduttore.
La mia immaginazione per un attimo si e' persa tra deserti Australiani, ghiacciai e vulcani Cileni, in conversazioni con aborigeni e indigeni. In storie che collimano con le mie esperienze del mondo alla fine del mondo.
E per un attimo vorrei tornare, respirare quell'aria carica di una storia viva e terribile...quelle esperienze dense, quasi collose nella loro consistenza.
Ecco, ho voglia di cose vere, di emozioni, di interessi e mi dibatto in giornate che procedono uguali e un po' vuote. Mi sto perdendo nell'equivalente emotivo di un bicchier d'acqua, ma vi assicuro che certe volte e' proprio difficile rendersene conto...

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